sabato 6 dicembre 2008

Tenetevi Guazzaloca

Questo signore è l'attuale Sindaco di Bologna, si chiama Sergio Cofferati. Sindaco deriso, sbeffeggiato, inviso a tutti, non abbastanza "bolognese" (che potremmo discuterne un poco di questo titolo onorifico). Questa mattina, su Repubblica, ha il coraggio di dire cose dure e pure, molto antipolitiche e molto politiche nello stesso tempo.
Per succedere a Cofferati si stanno scegliendo i candidati; per il PD si faranno le primarie (e vai, che lusso), la destra non sa quale fiorellino scegliere tra le menti eccelse di cui dispone in città.
Se va bene, ci troveremo quel fenomeno di Guazzaloca, tanto amato e rimpianto (???).
Bene, tenetevelo Guazzaloca; io, comunque, starò sempre dalla parte di quelli come Cofferati

martedì 11 novembre 2008

A cosa serve Facebook ad un migrante digitale

Bene, lo so; tutto il mondo lo aspettava: ho fatto il mio esordio su Facebook. Da questo approccio con il “mondo nuovo”, sono scaturite alcune considerazioni.
Facebookserve a trovare le persone, e nello specifico:
- compagni di classe delle superiori (nessuno, ma dove sono finiti tutti i geometri?);
- ex fidanzate non rintracciabili nell'elenco telefonico (forse una);
- altre persone con il mio cognome (alcune sono anche carine) tra cui i miei fratelli (trovato uno per caso, abita a 300 metri da casa mia; dell'altro segnalato profilo ma non ancora rintracciato);
- tifosi della Zinella (sempre forza grande cuore giallo nero).

I prossimi tentativi saranno dedicati alla “disperata” ricerca di:
- Compagni d'arme del Genio Guastatori (no, non ho fatto la II guerra mondiale, ma la guerra fredda sì);
- Compagni di scuola elementare e medie (escludiamo quelli dell'asilo)
- Compagni di boy scout (non pentiti).

Dall'esito e dai frutti delle prossime ricerche dipenderanno (ovviamente) i responsi, anche se a prima vista mi sembra un ambiente abbastanza divertente, per niente apolitico, con qualche venatura di ironia, di marpionaggine strisciante (ma non appariscente od invadente), comunque molto giovane ed in cuimi sento immediatamente “fuori quota”.

Comunque, il risultato è raggiunto; sono Facebook. E chi mi ferma più? Prossima fermata; formare una rete di chi ha un cane che si chiama Fiona.

sabato 8 novembre 2008

Senatore a vita o senatore di morte?

Ecco, io che ho sempre pensato che sulla CASTA bisogna fare dei distinguo perchè il rischio di populismo e generalizzazione è sempre dietro l'angolo, beh...pensare che parte delle mie tasse servano a pagare il vitalizio del Presidente Emerito Francesco Cossiga (mica mi può querelare così) mi fa rabbrividire ed anche molto ARRABBIARE. Non erano leggende metropolitane quelle che circolavano sulle morti di Francesco Lorusso e Giorgiana Masi; Sud America e non Europa Occidentale. Nesuno condanna, si raccapriccia, vomita? nessuno capace di rimettere in discussione un pezzo di storia terribilmente vicino nei fatti, nelle persone che hanno sofferto, sono state prese in giro, si sono sentite combattute tra un senso dello stato ed un senso di ribellione; ed adesso viene fuori che quello "stato" era davvero quello di Cossiga scritto con la "K", quello della Polizia addestrata alla provocazione, delle P38 che spuntavano come funghi (ed ora si capisce perchè). Penso solo che avere avuto come presidente della Repubblica uno come questo signore sia una grande vergogna, e sia una vergogna ancora più grande adesso non avere il coraggio di chiedere conto delle sue parole FASCISTE, PIDUISTE, della sua spocchiosa impunità di come parla di UCCIDERE cittadini di questo stato, e di come usare queste morti.
Beh, la prima persona per la cui morte ho stappato una bottiglia di quelle buone, è stato Pinochet; direi che è il momento di mettere in fresco qualcosa di buono, ed aspettare che la natura faccia il suo corso. Senza provare nessuna vergogna.

giovedì 30 ottobre 2008

Spegnamolo!!!

Potrei essere colto da un attacco di logorrea turpiloquiesca, ma faccio voto di "sintesi" e chiedo solo a gran voce di spegnere questo detestabile individuo

sabato 25 ottobre 2008

Cinque o seicento facinorosi

Vabbè, andrà così, con la solita storia dei numeri...però credo che chi sta a sinistra, ed aveva dei dubbi sulla manifestazione di oggi, debba fare davvero i conti con la "pancia" di chi sta dall'altra parte, contro Berlusconi.
Stimo Cacciari, non stimo la Binetti; mi spiace molto che il primo non fosse tra la gente, oggi, lui che sa parlare molto bene della gente.
Credo ci sia un poco di sorpresa in questa "conta"; non c'è sorpresa nella manifesta diversità delle dua parti, non c'è nulla che si confonda in queste due Italie, neppure le facce delle persone.
Non c'è boriosa aggressività, arroganza ed ignoranza, safcciata esibizione, desiderio assoluto di ricchezza, furbizia sommersa, furbetteria, ghigno, revisionismo storico, voglia di autarchia e di autoritarismo.
Poi, il rumore dei blog è lo stesso di sempre, di chi, anche a sinistra (...) si rode nel vedere queste piazze e questa città piene di persone e di parole; il destino di nascere e morire "Tafazzati", perchè non si vede il "sol dell'avvenire".
Non credo che si smuoveranno grandi cose; ci sarà un gran agitare di sondaggi da parte dell'Uomosilicone (oggi in TV c'aveva due occhi che sembrava avesse fatto 15 riprese con Cassius Clay), roboanti dichiarazioni del codazzo schifanigelminibondigasparri e poltiglia varia...però penso che un poco l'occhio gli ballerà, che gli toccherrà pensare che forse la soluzione migliore non è proprio pensare alla polizia dentro le scuole (anche se solo lui sa quanto gli piacerebbe, ah! se gli piacerebbe!!!), e che se potesse fare come dice lui, saprebbe bene come mettere a posto le cose...
non si preoccupi, cavaliere, alla fine vedrà che per la Questura di Roma si tratta di cinque o seicento facinorosi!!!!

venerdì 24 ottobre 2008

Non un capello

Non un capello, fratello,
non un capello devi toccare.
Niente violenza,
vogliamo solo scienza
e sapere;
sapere cose da fare,
pensare,
amare e imparare.
Imparare rispetto e valori,
e allora FUORI
FUORI dalla scuola
tagliatori di teste
e marionette dagli occhialetti manageriali.
Ideali, sì,
ancora, ideali,
e insieme,
bene insieme; non solo competizione,
altra ragione e senso
moderno per guardare
sopra le teste e gli scudi e i caschi,
vedere oltre
e sentire,
sapere ascoltare
parole antiche, non vecchie,
di lotta e diritti.
Non gettate la storia,
ma neanche la geografia,
e sia fiume la forza,
tolleranza e pazienza.
Non è che l'inizio...

martedì 27 maggio 2008

Una strada a questo quì?

Scusate, mi sfuggono i meriti del signore a cui si vuole intitolare una strada di Roma. Però non conosco a memoria la lista dei vincitori dei premi nobel per la pace; magari, scorrendo la lista...

sabato 24 maggio 2008

Mi dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo!

Ipocrisia dilagante.

Dove sono le piazze piene ad invocare giustizia? se t'accoppa uno con la testa rasata, figlio della Roma bene, poco ci manca che devi essergliene grato? non chiedi scusa perché gli hai ammaccato la mercedes del babbo? e la disperazione è disperazione, ma quella dei genitori dei due ragazzi è una disperazione per cui bisogna avere un poco più di rispetto. Perché è normale, andare al ristorante, riempire di botte la propria fidanzata (nell'indifferenza generale; fantastico, bell'ambientino, ma c'è da meravigliarsi? è il figlio dell'ingegnere, sai...), e poi, via, tre metri sopra il cielo!
Questo è il paese in cui, finalmente, è santificato il fatto che se leggi un libro sei un coglione; e bbbbasta con 'sti rompicoglioni di sinistra, 'sti intellettuali; ecco il mondo che ci piace, che vogliamo, mercedes, ristoranti, donne da picchiare, donne a cui piacciono uomini veri, duri della curva, semafori rossi a gogo...poi, ogni tanto un inghippo, di due ragazzi che in moto stanno al posto sbagliato nel momento sbagliato, che ci vuoi fare, succede...ma perché quando succede, questo timore (diciamo paura, va’) a dire alcune cose inconfutabili? A dire che certi ambienti e certe teste producono anche certe situazioni? Che se uno è violento dentro è violento fuori, poi dove è nato diventa un dettaglio geografico insignificante. È umiliante e vergognoso questo abbassare la testa, con rassegnazione; ed è indecoroso ed incivile nei confronti delle vittime vere (perché le vittime vere sono solo quelle innocenti, travolte e uccise, o picchiate selvaggiamente…).

Le “altre” vittime, mi fanno davvero meno pena; sono insensibile al richiamo del dolore di certe facce che ti spaccano la testa per un parcheggio e poi chiamano il babbo per consegnarsi alla polizia; ed alla fine succede che quelli da capire sono loro, per una “ragazzata” si sono rovinati la vita…e tutta la violenza gratuita di cui l’hanno impregnata? E tutta la violenza assecondata dalla famiglia e dall’ambiente in cui vivono, crescono? Tutto il disprezzo sociale portato a valore di differenza?

Modernità antica del Marchese del Grillo, e dello spirito immortale di Gioacchino Belli.

venerdì 23 maggio 2008

Sventoloni

Bene, grazie alla ampiezza di vedute del nostro movimento ecologista (che sorseggia Brunello esclusivamente su poltroncine in similpelle), invece dei ventoloni ci beccheremo il nucleare. Ordunque, io non è che sia a prescindere contro l'atomo; ma dare in mano al"ministro" Scajola tutta la faccenda, beh, qualche turbamento me lo provoca.
Certo, se sarà capace di stoccare le scorie come ha "stoccato" le prove delle "marachelle" di carabinieri e polizia al G8 di Genova, non possiamo che sperare in un futuro radi...oso!
Ecco l'uomo che ci porterà verso la modernità; mi devo essere perso qualcosa, ma nella splendida biografia qualche hacker beffardo ha cancellato qualsiasi riferimento ai fatti di Genova...

giovedì 8 maggio 2008

Senza parole

Dopo le parole di Fini e di molti deficienti nei blog, ho trovato belle e vere le parole di Giuseppe D'Avanzo su Repubblica. Siamo senza memoria, e senza memoria non esiste un futuro.

venerdì 18 aprile 2008

Che simpaticone...


Invece di partire dal mezzo sconforto (perché solo mezzo, poi...) di questi giorni, dalle chiacchere lette in giro, dal non volere più sentire parlare di autocritica (è dal mesozoico che qualcuno ci chiede, non si sa bene a che titolo, di farla; sempre e comunque), parto da questa bella immaginetta.
Carina simpatica ed ammiccante; sopratutto il sorrisetto.
Non lo chiamo "ghigno" come sarebbe più opportuno fare, per evitare di passare per settario, fazioso e (con immensa originalità) comunista.
Però, devo dire, rincuora; è proprio come lo avevamo lasciato e come lo vogliamo. Così, dal profondo, evocato nelle fredde sere in cui i "rossi", ululando come bestie, circondavano le nostre case perché volevano le nostre donne e sghignazzavano su come cucinare i nostri bambini.
Però, adesso c'è lui, e non si scherza più. Eccolo, in tutto il suo splendore, in una delle sue tante, incredibili, insuperabili interpretazioni.

domenica 13 aprile 2008

Sorrisi

Vabbé, non vi ho chiesto la liberatoria, ma visto che i sorrisi sono sempre più rari di questi tempi, mi prendo tutta la responsabilità di pubblicare la foto di noi (tanto "noi" sappiamo chi siamo...) con montagna, lago, primavera incipiente e (per l'appunto) sorrisi.
Non si vedono (in ordine sparso): tagliatelle, affettati, bottiglie di chianti, la gestrice del rifugio.
Posted by Picasa

mercoledì 26 marzo 2008

Guarda un poco dove sono...


Ma guarda un poco dove mi vado a piazzare!!! Il primo a dirlo con sorpresa sono proprio io; ma se leggo i commenti sul blog di MM direi che la sorpresa è assolutamente condivisa con parecchi frequentatori del sito che propone questo intrigante sondaggio


Beh con i tempi che corrono, le confusioni ideologiche, le sovrapposizioni, il motivetto "tanto sono tutti uguali", direi che sono ASSOLUTAMENTE contento di vedere certi simboli politici così distante dalla mia posizione!

lunedì 24 marzo 2008

Ci metto anche la mia

Penso che l'adesione a questa campagna stia, nel mio caso, nel non FARE vedere la mia (di pancia).
Per il resto, sottoscrivo, aderisco e rilancio, diffondo, ne parlo, mi arrabbio; insomma, TUTTO QUELLO CHE POSSO PER DIRE:
LA 194 NON SI TOCCA!!!

domenica 23 marzo 2008

Le parole tra i mattoni


Questa non è una lapide.

Si trova sul muro di un antico palazzo di mattoni rossi, vicino al castello di Longiano.

É una poesia.

Quando l'ho letta, una sola volta, ho pensato che queste erano le parole che avrei voluto scrivere per la persona che ho amato.

Immense; e semplici. É l'amore che ci rende unici.

Le ha scritte Tito Balestra, uomo di Longiano. E del mondo; come dice ancora la sua faccia, nelle belle foto in bianco e nero, appese ai muri del castello dove ha sede la fondazione che porta il suo nome.

Basta entrare nel cortile, sono subito nel muro di sinistra, un poco in alto. Si leggono bene, scritte in calligrafia da poeta; sono lì per dare emozione e ci riescono.

Nel castello ci sono anche le foto di Anna, a cui queste parole sono dedicate. La donna che guardava i suoi occhi marroni, ed il suo cuore.

mercoledì 27 febbraio 2008

idiozia e perdita del senso di reltà

In mezzo ad un dibattito che trovo per certi versi aberrante sulla opportunità o meno di candidare Marianna Madia nelle liste del PD, quello che trovo ancora più sorprendente è come stimatissimi blog (non dico quelli che ruotano intorno al Canocchiale, su cui è inutile esprimersi...) abbiano "ciccato" la grande notizia http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/legge-194/aifa-ru486/aifa-ru486.html sulla pillola Ru486.
Peccato davvero; questa volta tocca dirlo, media tradizionali battono blog 1-0. Ma a parte questa battuta "amara", tocca constatare come il dibattito politico sulle liste rischia di fare perdere di vista anche cose che sono per lo meno ugualmente importanti; e quella sull'aborto e sulla autodeterminazione reputo sia un tema su cui non si deve /non si può abbassare la guardia.
Il rischio è di provocare una fastidiosa rincorsa allo scoop sull'ultima candidatura e di perdere il contatto su temi che proprio lo spirito dei blogger deve tenere fortemente in agenda.

domenica 24 febbraio 2008

segnali di civiltà

Pare incredibile, ma anche in periodi come questo, in cui il segno dei tempi è dato dalla richiesta di introdurre il diritto (???) alla obiezione anche per farmacisti (?????) ed infermieri (???????), il documento dell'Ordine dei Medici sembra volere riportare le argomentazioni ad un livello "quasi" da paese moderno (e laico non mi azzardo a dirlo, se no la Binetti prende nota mi candida al prossimo giro di rogo). Basta scorrere il commento di Repubblica per accorgersi che non si tratta di una presa di posizione di una accolita di stregoni dediti a riti satanici, ma semplicemente di persone che ritengono che i valori della professione che hanno scelto di svolgere ha un ruolo fondamentale non solo nella tutela della salute delle persone, ma è anche portatrice di valori sociali ed etici che confliggono con le viste retrive di una parte del paese che prova una irrefrenabile nostalgia per le mammane e ferri da calza.
Speriamo che questa presa di posizione (in attesa della scomunica di tutti i medici aderenti da parte del CEI) abbia la giusta rilevanza su tutti i media; al meno alla pari delle costernate (e prevedibili) rimostranze (leggi "strali") che ci aspettiamo da un momento all'altro dal Cupolone.

domenica 17 febbraio 2008

Ferrara ed il senso della politica

Ho fatto una promessa di non essere troppo cattivo ed aggressivo in questa (inutile) campagna elettorale (potremmo votare oggi pomeriggio, per quanto mi riguarda); ma ci sono situazioni che remano contro a questo "buon proposito".
Premetto che non ho letto il programma della lista di Giuliano Ferrara; il mio livello di autostima non è ancora sceso a livelli di allerta. Ulteriore premessa, il personaggio in questione non fa proprio nulla non dico per essere amato, ma anche solo rispettato da chi non la pensa come lui.
La lista contro l'aborto è un aberrazione. Ringrazio sentitamente il Ferrara per farmi ritrovare ancora più il senso nella diversità profonda nel modo di essere e di sentire che ci contraddistingue; non reputo degno di nessun ulteriore commento questa iniziativa, di cui mi devono spiegare il senso politico. Può essere un programma elettorale, questo? e può esserlo in un paese con una democrazia "evoluta"?
Mi fermo qui, o il buon proposito iniziale va a farsi benedire...

martedì 12 febbraio 2008

Caos topi palindromi e dolori irreversibili

Primo post cinematografico, evviva!!!
Con grande spirito di emulazione di superiori spiriti critici, qualche spunto/riflessione sul film del momento; Caos calmo.
Mi è piaciuto davvero, e molto; il film ed anche i commenti del "dopo". Siccome non si finisce mai di imparare, ho messo nel sacco della conoscenza il termine "product placement"; bello, vero? che fa un sacco figo da usare nelle serate con gli amici/amiche, per dire che la pubblicità della BMV non è per niente occulta, che non se non si sono ripagati il film poco ci manca. Ma che dire? ribadisco, il film è bello, e mi piace anche la BMV. Mi piace Moretti, che come attore non scherza; e mi fanno morire quelli che trovano "morettiano" il film, avanzando ipotesi di Grimaldi quasi prestanome (vabbè, ha fatto "distretto di polizia", ma non infieriamo!!! però anche "Asini" con un Claudio Bisio da scompisciarsi...) quando penso che il mistero di tanto "morettismo" è nei titoli di coda, alla voce "sceneggiatura".
La cosa che di Moretti mi lascia sempre ammirato è la capacità di parlare del dolore (e di interpretarlo) senza mai essere gratuito; il dolore privato e quello pubblico, dolore dell'uomo per l'uomo, per le cose che si fanno e quelle che succedono. Perché il dolore è diventato, nella nostra società, rappresentazione del dolore; come se le lacrime esibite avessero sostituito le lacerazioni dell'anima, quelle belle croste che ti si formano dentro, nella vita, e che se proprio va bene si trasformano in cicatrici a prova di qualunque chirurgia estetica. Ecco, uno che al giorno d'oggi riesce a parlarti del dolore io lo ammiro proprio, lo trovo curativo per la mente, depura dalle tossine dei luoghi comuni. Poi, Moretti ha molte altre qualità; è politicizzato senza "se" e senza "ma", è snob, è di una intelligenza antipatica che lo rende assolutamente interessante nell'ascolto.
Adesso, mi vorrei pure leggere il libro di Veronesi (da aggiungere alla pila...); però, intano, se vi capita, andate a vedere il film. Come minimo, capite cos'è il
"product placement".

martedì 29 gennaio 2008

La casta inizia dal basso

Beppe Grillo me ne vorrà (no, non ne ha il tempo ed ha molte altre cose a cui pensare); ed anche se così fosse, potrebbe essere motivo d'orgoglio.
Facciamo uscire questa convinzione contro "la convenzione"; e cominciamo proprio dal titolo. Sì, ne sono profondamente convinto; la casta inizia dal basso. Inizia proprio dai comportamenti di tutti i giorni, da quelli più piccoli, a quelli più deleteri per il contesto sociale in cui viviamo. Inizia dal biglietto dell'autobus non pagato (perché è un diritto non pagarlo, no?), e continua con l'auto in doppia fila con il tagliando dell'invalido civile (che è quello della zia che vediamo tre volte all'anno...); non voglio fare l'elenco, ma credo sarebbe lungo ed assolutamente esaustivo dei comportamenti che contraddistinguono (in modi e con frequenze diverse) il nostro modo di vivere e di relazionarci con la società (che sono anche le altre persone, se ce ne fossimo dimenticati...).
Allora dico che preferisco il politico che gira con l'auto blu ma sa fare (e bene) il suo mestiere che è quello di amministrare la cosa pubblica, piuttosto di chi cavalca l'onda dell'antipolitica e gira in bici perché così fa "immagine", perché così sei "dalla parte della gente" (e si dimentica che fare politica è soprattutto "fare", ovviamente in senso positivo).
Delle volte ho come l'impressione che la nostra società si divida tra chi il SUV ce l'ha e chi lo vorrebbe avere; il resto, sembra terra di nessuno.
Dai, non andiamo a pescare nel barile dei valori, della solidarietà...ve li risparmio, non al terzo ma la primo sbadiglio; voliamo BASSI, estremamente BASSI.
Parliamo di maleducazione e della totale assenza di senso civico; dell'immagine del ciclista "assatanato" che sulla ciclabile investe te, il cane e la bambina (anche ad ordine invertito) perché sei sulla pista che è SUA, e quindi o ti togli o sono cazzi tuoi. Ad un personaggio del genere potete dare da guidare un monopattino o un jet che non cambia nulla, perchè la "testolina" rimane quella che è; ovvero, il nocciolo del problema.
Perchè da lì parte il concetto (e germina il seme) della casta; che è sopratutto prevaricazione dell'altro, dei suoi diritti, del suo essere persona. Da lì non si ragiona più, ma vale solo il concetto del "sono più ricco, più grosso, più prepotente" che continua con "ho più conoscenze, più potere, più intrallazzi". Chiarendo che intrallazzo è anche il cugino vigile che ti cancella la multa, e non solo l'assessore che ti fa vincere l'appalto; perché il segno è profondamente ed inconfondibilmente lo stesso.
Radicato in noi, molto profondamente.

sabato 26 gennaio 2008

prove di martirio

E così, il primo lo abbiamo già trovato.
Magicamente, lungo la strada che porta alle elezioni, ecco il primo martire farsi vanti pronto ad immolarsi al sacro volere ed alla volontà suprema del Capo (leggi "impresentabilità" del signore in questione).

Scommessina; se non fosse aria di elezioni anticipate, secondo voi l'Esimio Governatore della Regione Sicilia, si sarebbe dimesso? (pardon, immolato)...

Le quote raccolte saranno devolute ad opere di bene.

martedì 22 gennaio 2008

Il senso di una vita

In una giornata iniziata chiedendosi il "senso" (alzarsi? andare a lavorare? cercare idee? schivare improperi?), diventa quasi stridente chiudere lasciando parole sulla vita di una persona come Arrigo Boldrini; che di senso ne ha dato tanto, anche a vite di altre persone. Vita di tanti anni, di tanto vissuto. Chissà come era alla fine, Comandante; se c'era, tra tutto quello che ci circonda, qualcosa in cui ti ritrovavi, qualcosa che assomigliava ad una tua idea di mondo, nelle facce della gente che adesso vive nelle strade di questo paese, negli occhi e nelle tristezze di chi in fondo non sa che qui è stata guerra fatta da gente come te, e che forse avrebbe voluto fare altro, a quell'età.
Ti hanno detto in molti "grazie", in tutti questi anni? quando forse c'era da scuotere la testa, da chiedersi davvero perché questo paese è ancora così, perchè certe cose accadono davvero solo in Italia? Ti piaceva questo nome, Comandante, anche se la chiamavate così da tutte e due le parti? Sei riuscito a perdonare, tutto quello che hai visto? Ti sei perdonato, per tutto quello che hai fatto e non hai fatto? E' stato abbastanza, alla fine, il senso di una vita?
Fischia il vento, urla la bufera.
Tutto ti sia lieve, Comandante Bulow.

Se proprio ci tocca...

...bene, se è così che deve andare, ANDIAMO!!!
SENZA Papa, SENZA Binetti, SENZA Mastella, Grillo SOLO se la smette di fare Masaniello, SEMPRE CONTRO Berlusconi (e chi l'ha detto che la politica non si può fare "contro"? quella a favore, a che cosa ha portato?), CONTRO chi non vuole pagare le tasse, CONTRO chi non fa i contratti ai lavoratori, CONTRO chi non fa niente perchè non ci siano più morti sul lavoro, CONTRO chi si lamenta e basta, CONTRO chi la "casta" la alimenta tutti i giorni, con il suo modo di fare e di pensare, CONTRO i "radical chic" che vanno a vedere i poveri in Sud America e poi nel loro paese lavorano per fare tornare al governo l'esempio più empio di nazional-populismo.
Siamo davvero un paese che si sente rappresentato dalla "folla" (avrebbero potuto fare di meglio,non gli è venuta neppure troppo bene...) di piazza S.Pietro, dall'onda lunga di chi fra un poco chiederà la reintroduzione di Inquisizione e roghi?
E' davvero questo Presidente del Consiglio il male maggiore a cui imputare tutto quanto ci sta sommergendo?
Manina sul cuore, e chiedersi cosa facciamo tutti i giorni per fare sì che le cose vadano un poco meglio (rispetto degli altri, senso civile, evitare furberie al momento opportuno...).

venerdì 11 gennaio 2008

Per non dimenticare

Non riesco ad aggiungere molte parole, dopo diventa tutto banale e si inizia a provare vergogna.
Non è finito con l'incendio; lo strazio inizia ora, nei biglietti sulle lapidi, nelle foto dei visi giovani che sembrano immortali.
Non dimentichiamoli per favore.

Perché non succeda mai più.

domenica 6 gennaio 2008

Dedicato al "Mestiere di scrivere"

Alle illuminazioni, ai dubbi ed alle incertezze che Luisa Carrada esprime nel suo ultimo intervento dal titolo "Buoni propositi", mi permetto l'ardire di "dedicare" questo estratto dal " Dialogo dei massimi sistemi" di Galileo Galilei, in cui Sagredo elogia l'alfabeto come più grande invenzione umana:
"Ma sopra tutte le invenzioni stupende, qual eminenza di mente fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri a qualsivoglia altri persona, benché distante per lunghissimo intervallo di luogo e di tempo? parlare con quelli che son nelle Indie, parlare con quelli che non sono ancor nati né saranno se non di qua a mille e dieci mila anni? e con quale facilità? con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta."

Una piccola occasione per un ringraziamento davvero non formale a Luisa.
Ed anche una piccola constatazione sulla modernità ed il profondo senso di innovazione di Galileo; chissà come sarebbe stato il suo blog!!!

venerdì 4 gennaio 2008

Perchè sia chiaro

Sto con gli operai che hanno gettato la corona giù dalle scale del sagrato della chiesa, durante i funerali di Giuseppe Demasi.

giovedì 3 gennaio 2008

Un pensiero agli "eroi"

Abbiamo già ricominciato a contare; non c'era dubbio che non ci saremo fermati a lungo. Contare non stanca; è che non serve a nulla. Giuseppe Demasi aveva 26 anni; declinare il verbo al passato è la vera tragedia. Serve a poco (ma lo facciamo, eccome se lo facciamo) raccogliere fondi per la famiglie; fa provare vergogna guardare le facce quasi orgogliose di donne poco più che adolescenti che parlano dei loro uomini che non ci sono più. In una intervista, una di loro ha detto di avere raccontato ai propri figli che il loro babbo era morto da eroe. Ha detto la verità, solo la verità. Questo è eroismo. Questo paese ha dato una medaglia al valore ad un "contractors" morto in Iraq (quali i valori in quel gesto, quale onore in quel mestiere? solo pietà per la condizione umana, profonda pietà per il gesto di morte e per quel corpo) e nessuno si interroga sul valore civile di non rientrare più a casa, a 26 anni, per 1.300 euro al mese, perchè muori bruciato, in uno dei modi più dolorosi ed atroci. Dai, basta con le petizioni, le raccolte di firme e gli appelli; facciamola finita con le catene di S.Antonio elettroniche.
Facciamo che sarebbe necessario solo il rispetto per questa gente, onesta, vera, profonda; per i loro valori, per le loro facce belle, per i loro sorrisi.
Facciamo che si dovrebbe iniziare a capire che non è sempre tutto uguale, che uno Stato vero i suoi figli li riconosce e li difende anche quando non escono dal confini, ma continuano a lavorarci tutti i giorni, in modi e luoghi di cui la maggior parte di noi ignora l'esistenza.
Facciamo che provare vergogna una volta sola non basta più; che non ci possono più raccontare che è scontato mettere "in conto" il morto tutte le volte che si apre un cantiere.
E facciamo che non tutte le morti sono uguali; almeno questo glielo dobbiamo a 7 uomini morti bruciati a Torino.
Morti da veri eroi.

mercoledì 2 gennaio 2008

Adesso Basta

Basta. Adesso basta davvero. Non è più solo questione di numeri, di voti, di maggioranza; è questione di civiltà, di rispetto, di tutela. Voglio gridare forte: SENATRICE BINETTI; SI DIMETTA! Basta con questa vergogna, con questa ipocrisia, con questo etichettare (teodom?) la reazione strisciante di queste persone. A sinistra di che, Senatrice Binetti? le persone come lei si fanno il segno della croce quando incontrano un mancino, tanto per essere sicure. Lei rappresenta la certezza che l'inquisizione è esistita davvero, lei ne è la reincarnazione! Voglio il nome di chi l'ha inserita nelle liste elettorali della coalizione di centro sinistra; voglio chiedere conto a lui di questo comportamento e delle conseguenze che sta avendo.
A non rivederla mai più nella stessa parte dello schieramento.