martedì 12 febbraio 2008

Caos topi palindromi e dolori irreversibili

Primo post cinematografico, evviva!!!
Con grande spirito di emulazione di superiori spiriti critici, qualche spunto/riflessione sul film del momento; Caos calmo.
Mi è piaciuto davvero, e molto; il film ed anche i commenti del "dopo". Siccome non si finisce mai di imparare, ho messo nel sacco della conoscenza il termine "product placement"; bello, vero? che fa un sacco figo da usare nelle serate con gli amici/amiche, per dire che la pubblicità della BMV non è per niente occulta, che non se non si sono ripagati il film poco ci manca. Ma che dire? ribadisco, il film è bello, e mi piace anche la BMV. Mi piace Moretti, che come attore non scherza; e mi fanno morire quelli che trovano "morettiano" il film, avanzando ipotesi di Grimaldi quasi prestanome (vabbè, ha fatto "distretto di polizia", ma non infieriamo!!! però anche "Asini" con un Claudio Bisio da scompisciarsi...) quando penso che il mistero di tanto "morettismo" è nei titoli di coda, alla voce "sceneggiatura".
La cosa che di Moretti mi lascia sempre ammirato è la capacità di parlare del dolore (e di interpretarlo) senza mai essere gratuito; il dolore privato e quello pubblico, dolore dell'uomo per l'uomo, per le cose che si fanno e quelle che succedono. Perché il dolore è diventato, nella nostra società, rappresentazione del dolore; come se le lacrime esibite avessero sostituito le lacerazioni dell'anima, quelle belle croste che ti si formano dentro, nella vita, e che se proprio va bene si trasformano in cicatrici a prova di qualunque chirurgia estetica. Ecco, uno che al giorno d'oggi riesce a parlarti del dolore io lo ammiro proprio, lo trovo curativo per la mente, depura dalle tossine dei luoghi comuni. Poi, Moretti ha molte altre qualità; è politicizzato senza "se" e senza "ma", è snob, è di una intelligenza antipatica che lo rende assolutamente interessante nell'ascolto.
Adesso, mi vorrei pure leggere il libro di Veronesi (da aggiungere alla pila...); però, intano, se vi capita, andate a vedere il film. Come minimo, capite cos'è il
"product placement".

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