mercoledì 27 febbraio 2008

idiozia e perdita del senso di reltà

In mezzo ad un dibattito che trovo per certi versi aberrante sulla opportunità o meno di candidare Marianna Madia nelle liste del PD, quello che trovo ancora più sorprendente è come stimatissimi blog (non dico quelli che ruotano intorno al Canocchiale, su cui è inutile esprimersi...) abbiano "ciccato" la grande notizia http://www.repubblica.it/2008/01/sezioni/politica/legge-194/aifa-ru486/aifa-ru486.html sulla pillola Ru486.
Peccato davvero; questa volta tocca dirlo, media tradizionali battono blog 1-0. Ma a parte questa battuta "amara", tocca constatare come il dibattito politico sulle liste rischia di fare perdere di vista anche cose che sono per lo meno ugualmente importanti; e quella sull'aborto e sulla autodeterminazione reputo sia un tema su cui non si deve /non si può abbassare la guardia.
Il rischio è di provocare una fastidiosa rincorsa allo scoop sull'ultima candidatura e di perdere il contatto su temi che proprio lo spirito dei blogger deve tenere fortemente in agenda.

domenica 24 febbraio 2008

segnali di civiltà

Pare incredibile, ma anche in periodi come questo, in cui il segno dei tempi è dato dalla richiesta di introdurre il diritto (???) alla obiezione anche per farmacisti (?????) ed infermieri (???????), il documento dell'Ordine dei Medici sembra volere riportare le argomentazioni ad un livello "quasi" da paese moderno (e laico non mi azzardo a dirlo, se no la Binetti prende nota mi candida al prossimo giro di rogo). Basta scorrere il commento di Repubblica per accorgersi che non si tratta di una presa di posizione di una accolita di stregoni dediti a riti satanici, ma semplicemente di persone che ritengono che i valori della professione che hanno scelto di svolgere ha un ruolo fondamentale non solo nella tutela della salute delle persone, ma è anche portatrice di valori sociali ed etici che confliggono con le viste retrive di una parte del paese che prova una irrefrenabile nostalgia per le mammane e ferri da calza.
Speriamo che questa presa di posizione (in attesa della scomunica di tutti i medici aderenti da parte del CEI) abbia la giusta rilevanza su tutti i media; al meno alla pari delle costernate (e prevedibili) rimostranze (leggi "strali") che ci aspettiamo da un momento all'altro dal Cupolone.

domenica 17 febbraio 2008

Ferrara ed il senso della politica

Ho fatto una promessa di non essere troppo cattivo ed aggressivo in questa (inutile) campagna elettorale (potremmo votare oggi pomeriggio, per quanto mi riguarda); ma ci sono situazioni che remano contro a questo "buon proposito".
Premetto che non ho letto il programma della lista di Giuliano Ferrara; il mio livello di autostima non è ancora sceso a livelli di allerta. Ulteriore premessa, il personaggio in questione non fa proprio nulla non dico per essere amato, ma anche solo rispettato da chi non la pensa come lui.
La lista contro l'aborto è un aberrazione. Ringrazio sentitamente il Ferrara per farmi ritrovare ancora più il senso nella diversità profonda nel modo di essere e di sentire che ci contraddistingue; non reputo degno di nessun ulteriore commento questa iniziativa, di cui mi devono spiegare il senso politico. Può essere un programma elettorale, questo? e può esserlo in un paese con una democrazia "evoluta"?
Mi fermo qui, o il buon proposito iniziale va a farsi benedire...

martedì 12 febbraio 2008

Caos topi palindromi e dolori irreversibili

Primo post cinematografico, evviva!!!
Con grande spirito di emulazione di superiori spiriti critici, qualche spunto/riflessione sul film del momento; Caos calmo.
Mi è piaciuto davvero, e molto; il film ed anche i commenti del "dopo". Siccome non si finisce mai di imparare, ho messo nel sacco della conoscenza il termine "product placement"; bello, vero? che fa un sacco figo da usare nelle serate con gli amici/amiche, per dire che la pubblicità della BMV non è per niente occulta, che non se non si sono ripagati il film poco ci manca. Ma che dire? ribadisco, il film è bello, e mi piace anche la BMV. Mi piace Moretti, che come attore non scherza; e mi fanno morire quelli che trovano "morettiano" il film, avanzando ipotesi di Grimaldi quasi prestanome (vabbè, ha fatto "distretto di polizia", ma non infieriamo!!! però anche "Asini" con un Claudio Bisio da scompisciarsi...) quando penso che il mistero di tanto "morettismo" è nei titoli di coda, alla voce "sceneggiatura".
La cosa che di Moretti mi lascia sempre ammirato è la capacità di parlare del dolore (e di interpretarlo) senza mai essere gratuito; il dolore privato e quello pubblico, dolore dell'uomo per l'uomo, per le cose che si fanno e quelle che succedono. Perché il dolore è diventato, nella nostra società, rappresentazione del dolore; come se le lacrime esibite avessero sostituito le lacerazioni dell'anima, quelle belle croste che ti si formano dentro, nella vita, e che se proprio va bene si trasformano in cicatrici a prova di qualunque chirurgia estetica. Ecco, uno che al giorno d'oggi riesce a parlarti del dolore io lo ammiro proprio, lo trovo curativo per la mente, depura dalle tossine dei luoghi comuni. Poi, Moretti ha molte altre qualità; è politicizzato senza "se" e senza "ma", è snob, è di una intelligenza antipatica che lo rende assolutamente interessante nell'ascolto.
Adesso, mi vorrei pure leggere il libro di Veronesi (da aggiungere alla pila...); però, intano, se vi capita, andate a vedere il film. Come minimo, capite cos'è il
"product placement".